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REGOLE E CAPRICCI

Spesso si considera il capriccio come una cosa che riguarda esclusivamente il bambino. Con l’aggettivo “capriccioso”, si è tentati di ridurre il capriccio addirittura a una caratteristica personale del bambino. Ma non esiste nessun bambino che faccia un capriccio quando si trova da solo.
Perché si strutturi un capriccio, è necessaria la compresenza del bambino e di un adulto cui il bambino è e si sente affidato. I capricci, infatti, sono fenomeni relazionali. Nascono all’interno della relazione, si svolgono all’interno della relazione e mirano (sia pure malamente) a modificare qualche cosa di importante nella relazione. I capricci dunque non sono, anche se spesso ci sembra così, dispetti contro di noi, ma tentativi del bambino di comunicarci qualcosa. Sono sempre manifestazioni di un’esigenza o di un disagio e possono essere sfide con il preciso scopo di ricevere limiti e regole, possono essere il primo tentativo di affermare la propria identità.
Gli obiettivi dell’incontro sono quelli di capire quali messaggi possano essere sottostanti al capriccio, individuare i motivi che lo scatenano, mettersi nei panni del bambino, e fornire strategie di intervento adeguate.

Incontri individuali o in piccolo gruppo
Per info e iscrizioni:
info@psyup.it

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